Duino - Percorso dal Villaggio del Pescatore alla Chiesa di S. Giovanni in Tuba
Sea
GENERAL INFORMATION
LAST INSPECTION DATE
18/11/2023
PLANNED ITINERARY
Duino - Percorso dal Villaggio del Pescatore alla Chiesa di S. Giovanni in Tuba
LENGTH
1661 meters
DEPARTURE
Parcheggio del Villaggio del Pescatore
Il percorso parte dal Villaggio del Pescatore tra Duino e Monfalcone, in una piccola baia dotata di porto. L'insediamento dal 1994 è anche noto il ritrovamento di importanza mondiale di un fossile di dinosauro di medio-grandi dimensioni presso l'ex cava calcarea. Il tracciato conduce ad un'altra meraviglia naturalistica, le Bocche del Timavo, fiume carsico che costituisce sicuramente uno dei più eccezionali casi idrogeologici del fenomeno del carsismo: il suo corso è lungo approsimativamente 70 km e si dipana in un reticolo nascosto di vie d'acqua sotteranee che riemergono nei pressi della Chiesa di San Giovanni in Tuba, punto di arrivo del percorso e magnifico esempio architettonico realizzato tra il 1399 e il 1472 - con successivi rimaneggiamenti fino al XVII secolo - e sorto su resti esistenti fin dal VI-V secolo d.C.
Si parte dal parcheggio frontale al porto (Foto 1). Nel parcheggio è visibile la segnaletica verticale di uno stallo riservato (Foto 2), ma non presenta una delimitazione nè una pavimentazione agevole; l'area di sosta è infatti in terreno vegetale con prato e ghiaino delimitato da una cordonata smussata in calcestruzzo, mentre l'area di manovra è in asfalto (Foto 3).
Si prosegue verso ovest lungo la strada carrabile in asfalto che costeggia il Porto (Foto 4, 5, 6) per circa 170 m. La strada è priva di marciapiede. In seguito una leggera salita lunga circa 80 metri, per una lieve pendenza del 2,1%, conduce alla curva in seguito alla quale si scende con una pendenza del 2,4% (Foto 7).
La strada si restringe leggermente fino a 4 m di larghezza, doppio senso di marcia per le auto e priva di marciapiede con qualche sconnessione sporadica dovuta a rattoppi o chiusini non a raso (Foto 8, 9). La strada continua poi in rettilineo fino ad una fitta boscaglia (Foto 10).
Raggiunto il bosco, per i successivi 600 metri il tratto di strada è frequentato solo dai frontisti; il fondo è in asfalto e pianeggiante e la presenza delle fitte chiome degli alberi garantisce ombra per quasi tutto il tragitto.
Al momento della rilevazione, in alcuni tratti il ciglio stradale a destra presenta tratti fangosi o con vegetazione sporgente (Foto 11).
Superato il capitello, si varca un cancello (sempre aperto) con l'indicazione del Sentiero CAI in bianco e rosso (a 650 metri dalla partenza). Circa da questo punto, tra le fronde ombrose della vegetazione ripariale si intravede il ramo III del Timavo (Foto 15).
Il fondo presenta a tratti qualche dissesto, ma la maggior parte del percorso è costituito da manto stradale omogeneo a grana fine sul ciglio destro per una larghezza di circa 100 cm, mentre in centro strada e a sinistra l'asfalto è più grossolano con pietrisco a grana grossa (Foto 14, Foto 16). Entrambi i lati della strada presentano vegetazione sporgente a tratti.
A 940 metri dalla partenza termina il percorso asfaltato ed inizia una strada sterrata in leggera salita con ghiaia, anche di grossa pezzatura, mista a terra battuta (Foto 17) e caratterizzata anche da qualche avallamento e buca.
Dopo una dquindicina di metri proseguire dritti al bivio (Foto 18) e costeggiare il Timavo per circa 150 metri di strada sterrata (Foto 20). Qui la vegetazione si dirada, lasciando più spazio alle spendide viste su vigneti a destra (Foto 21) e sul fiume carsico a sinistra (Foto 22, 23). Al momento della rilevazione in questo tratto di strada era prente un avvallamento con fango (Foto 24,25).
Dopo una ventina di metri la strada si allarga progressivamente in corrispondenza della Bocca del ramo III del Timavo, la cui sponda è realizzata con un grande cordolo in calcestruzzo, privo di parapetto, che può essere utilizzato, con attenzione, anche come seduta (Foto 26).
Al km 1,14 è presente un cartello esplicativo sulla sinistra (Foto 27) riguradante il percorso, identificato in questo cartello come "S1", un tratto "Sb" e poi riprende come "S1" fino alla Chiesa di San Giovanni in Tuba; il cartello contine una mappa con tracciati evidenziati in giallo e in rosso su vista aerea satellitare, di difficile leggibilità e contenuti testuali e fotografici riguardanti il complesso idraulico del Timavo collocati tra i 100 e i 173 cm da terra. Il cartello è posto a 3 metri dalla strada sterrata su manto erboso e fango ad una quota inferiore rispetto alla strada.
Dal cartello mantenersi a sinistra e poi a destra seguendo l'indicazione in bianco e rosso del Sentiero CAI (Foto 28), lungo sentiero sterrato in pendenza del 4,4%.
Da questo punto in poi il sentiero si fa più impegnativo: da una pendenza del 4,4% (Foto 29) e una larghezza di circa 250 cm, si fa via via più impervio con un passaggio per circa 30 metri su lastre di pietra trasversali, fortemente sconnesso e con elevata pendenza longitudinale (tra il 21,1% e il 28%) e trasversale (Foto 31,32,33).
In seguito il sentiero riprende un fondo misto in pietrisco e terra in salita (pendenza 14%) per circa 10 metri, per poi scendere per circa 15 metri (Foto 34).
Un tratto di percorso in asfalto costeggia per pochi metri la Strata Statale 14 (Foto 35). Il percorso per circa 20 metri scende con pendenza 17% fino ad un'area pianeggiante con cartello informativo (Foto 36).
Dopo una decina di metri dalla fine del tratto asfaltato, un cartello informativo (Foto 38) attraverso immagini colorate e didascalie dai caratteri minuti fornisce informazioni sugli aspetti naturalistici dell'area con indicazioni sulla flora e la fauna; il pannello è posto su manto erboso a 2 metri dal percorso, ad un'altezza compresa tra i 72 cm e i 180 cm e risulta poco leggibile al momento della rilevazione a causa del riflesso della luce sul materiale del pannello.
Qui il sentiero in circa 40 metri scende di quota; lungo la strada sono presenti 4 canaline di raccolta dell'acqua in pietra e cemento, poste in senso trasversale al percorso (Foto 37, difficilmente valicabili da sedia a ruote. Il percorso curva in discesa con una pendenza del 15,8% (Foto 39, 40).
Una volta sperata la curva si arriva nell'area pianeggiante della chiesa di San Giovanni in Tuba, che si intravede dal percorso (Foto 42).
La discesa alle sorgenti è di fatto inaccessibile per persone in sedia a ruote, che comunque possono godere della vista anche da una quota più alta. Per arrivare alla sponda infatti sono presenti 4 gradini in pietra (Foto 43, 45), con alzata di altezza variabile (h media = 16 cm) e una pedata di circa 80 cm. La sponda erbosa e terrosa, ricca di radici affioranti, digrada verso le vorticose acque del Timavo ed è priva di protezione (Foto 44, 46).
Poco distante è presente una panchina fissa al suolo con seduta e schienale in legno. La seduta è profonda 40 cm e posta a 40 cm da terra (Foto 47).
Dalla panchina si può osservare lo splendido abside tardo-gotico della Chiesa di San Giovanni in Tuba. Un percorso in ghiano la circonda (Foto 48) e conduce all'entrata.
Un cartello esplicativo (Foto 49) è posto a circa due metri dall'area pavimentata rialzata rispetto all'entrata da un gradino; l'accostamento per una persona in sedia a ruote è impedito da un ulteriore gradino di circa 16 cm. Schemi e disegni spiegano la stratigrafia dell'edificio e sono corredati da testi tradotti in tre lingue (italiano, sloveno e inglese).
Il dislivello tra il percorso che conduce al parcheggio e il sagrato della Chiesa è raccordato da due gradini distanti tra loro con pavimentazione in pietra complanare (Foto 50). In alternativa il sentiero che circonda la chiesa riporta verso le risorgive del Timavo e da quel punto il percorso in ghiaia procede in leggera salita.
Le Bocche del Timavo sono collegate anche al parcheggio di San Giovanni. Da qui il percorso è molto più breve (circa 130 metri) e privo di terreni impervi o scoscesi. Infatti dalle bocche se ci dirigiamo verso ovest costeggiando la Chiesa di San Giovanni in Tuba il fondo del percorso è in ghiaino fine in leggera salita (Foto 51).
Un primo cartello informativo con carattersitiche simile al precedente (H da terra 73 e altezza 180 cm) illustra il fenomeno del Carsismo e il caso del Timavo con illustrazioni e testi scritti in piccolo (Foto 52); successivamente verso il parcheggio ce ne sarà un altro con caratteristiche simile che illustra gli aspetti storici del sito (Foto 56).
Poco oltre un altro pannello informa, invece, sui percorsi della zona su mappa fotografica satellitare analogamente al cartello nei pressi della Bocca III del Timavo. E' posto in posizione rialzata raggiungibile da un gradino di circa 17 cm, a circa 3 metri dal percorso su manto erboso in pendenza; l'accostamento per una persona in sedia a ruote non è possibile (Foto 53). La lunga scalinata nei pressi di questo pannello porta alla Strada Statale 14, vicino alla fermata dell'autobus.
Dopo una decina di metri, sulla sinistra, una coppia di pannelli su piano inclinato illustrano invece i percorsi tematici di interesse turistico dell'intera area della provincia di Trieste; il primo pannello illustra l'area di Duino (Foto 51): la mappa è molto piccola, i testi sono fitti e lunghi, in caratteri neri su fondo bianco, ben leggibili e tradotti in tre lingue (italiano, sloveno e inglese) arricchiti con fotogradie e schemi. Il secondo pannello invece presenta la mappa dell'intera provincia con i percorsi numerati e relativa legenda. Non sono presenti testi in braille nè mappe tattili. La struttura metallica ha un'altezza di 76 cm con spazio sottostante per un corretto approccio anche per persone in sedia a ruote (Foto 55).
Il percorso in ghiaino termina al km 1,51 ed è raccordato all'asfalto da una caditoia con un dislivello di circa 3 cm al momento della rilevazione (Foto 57). Subito sulla sinistra si trova il grande parcheggio in asfalto non dotato di stalli riservati (Foto 58), distante solo 130 metri dalle bocche del Timavo e 100 dalla Chiesa di San Giovanni in Tuba.