Cervignano del Friuli - FVG in movimento 10mila passi di salute
Pianura
INFORMAZIONI GENERALI
DATA ULTIMO SOPRALLUOGO
09/01/2023
ITINERARIO PREVISTO
Cervignano del Friuli - FVG in movimento 10mila passi di salute
LUNGHEZZA
3900 metri
PARTENZA
Parcheggio parco dei Donatori di Sangue
Il percorso ha inizio in prossimità di un’area di parcheggio con fondo asfaltato non dotata di stalli riservati alle persone con disabilità (Foto 1). Dal parcheggio è necessario compiere un tratto su strada prima di immettersi nel percorso.
All’imbocco dell’itinerario è collocato un cartello informativo (Foto 2) ed è presente un cordolo alto circa un centimetro rispetto al livello della strada(Foto 3).
Il percorso nella parte iniziale è in terra battuta mista erba (Foto 4), con ghiaia poco profonda che in caso di pioggia va a formare avvallamenti fangosi (Foto 5).
Il primo tratto del percorso, che costeggia il fiume Ausa, è contraddistinto dalla presenza di spazi adibiti alla sosta (panchine) e lungo il margine sinistro si nota l’assenza di barriere di protezione.
L’area senza manto erboso è larga circa 70 cm.
Proseguendo si possono notare sulla destra i resti di un rifugio antiaereo risalente al primo conflitto mondiale (punto 1 della mappa). Nei pressi dell'attigua fontana è presente un'area priva di pavimentazione e di conseguenza fangosa in caso di pioggia (Foto 6).
In corrispondenza dello slargo prospiciente al parcheggio Mesol, il percorso presenta pavimentazione con piastre di cemento ed un tratto di ghiaia più profonda (foto 7)
Il percorso continua con fondo in porfido, più largo nella parte iniziale, che poi si restringe fino alla larghezza di circa 2 metri (Foto 8). Continua l’assenza di barriere di protezione lungo lato che costeggia il fiume.
Nei pressi del lavatoio (punto 2 della mappa) il tratto in porfido si restringe ulteriormente sino alla larghezza di 135 cm circa (Foto 9). Da questo punto in avanti il percorso presenta un parapetto di protezione sul lato sinistro verso il fiume Ausa (Foto 10) e la pavimentazione in porfido risulta abbastanza compatta e stabile, con assenza di dislivelli significativi
Nei pressi del ponte in ferro la pavimentazione cambia diventa in pietra complanare ed omogenea e termina la barriera di protezione verso il fiume Ausa (Foto 11).
È presente una rampa con pendenza di circa 4 gradi e larghezza di circa 150 cm che conduce verso il ponte in ferro caratterizzato dalla presenza di passaggio ciclo-pedonale con pavimentazione in asfalto. (Foto 12).
Oltrepassato il ponte in ferro (punto 3 della mappa) si svolta a sinistra per percorrere la sponda nord del fiume Ausa (foto 13), scendendo attraverso un’ampia rampa in porfido avente circa 4 gradi di inclinazione (foto 14)
Dalla fine della rampa si accede al marciapiede con fondo in porfido leggermente sconnesso e avente una larghezza di circa 150 cm (Foto 15). Il lato sinistro del marciapiede verso il fiume è protetto da parapetto e vegetazione.
Al termine del marciapiede, attraverso una brevissima rampa che non presenta difficoltà, si ridiscende sul manto stradale e lo si percorre per pochi metri prima di immettersi su un tratto sterrato dopo aver superato un cordolo alto circa 1 cm (foto 16).
Il fondo del tratto sterrato, che è largo circa 2 metri, (Foto 17) è costituito da terra e ghiaia poco profonda che, in caso di pioggia, può dar origine a occasionali pozzanghere e zone fangose. Sono presenti alcune panchine lungo il percorso.
Il tratto termina presso il cippo (punto 4 della mappa), eretto a ricordo dell'eccidio nazista del 29 aprile 1945 (Foto 18). Per ritornare al Ponte di ferro bisogna compiere il percorso a ritroso.
Dal ponte di ferro è possibile deviare facoltativamente verso il secondo anello, percorso aggiuntivo che ha come punto di inizio l’attraversamento pedonale di Via XXIV Maggio, privo di dislivelli, ma con la presenza di un breve tratto in ciottoli (Foto 19).
Il percorso continua su fondo in porfido, dove il tratto riservato ai pedoni è largo circa 130 cm (Foto 20).
Per immettersi su Via Trento, sono assenti sia l’attraversamento pedonale (Foto 21) sia il marciapiede (foto 22).
Il percorso continua lungo Via Trento, su sede stradale priva di protezioni. Per imboccare il sentiero pedonale, che si snoda sul corso d'acqua, è assente l’attraversamento pedonale (Foto 23).
Il percorso pedonale con fondo sterrato e ghiaioso, che costeggia il fiume Ausa, sul lato sinistro è protetto da un parapetto in legno. Lungo questo, si possono ammirare le casette dei pescatori (punto 5 della mappa).
Questo tratto presenta rocce affioranti e risulta in molti punti sconnesso. Vi è la presenza di un gradino (Foto 25), nei pressi del sottopasso ferroviario (Foto 26).
Superato il sottopasso, svoltando a sinistra, si oltrepassa il fiume attraverso un ponte di recente costruzione in ferro e legno (foto 27).
Oltrepassato il ponte, svoltando a sinistra, si attraversa nuovamente il sottopasso, su un tratto ghiaioso e disconnesso (Foto 28).
Al termine si imbocca un sentiero molto stretto (circa 80 cm) ed inerbito, che costeggia l'Ausa sulla destra; il lato dalla parte del fiume è protetto da un parapetto in legno.
Il sentiero poi si allarga a circa 3 metri. Sulla sinistra scorre l'Ausa e sono assenti le barriere di protezione (Foto 30).
Al termine del sentiero si passa ad una zona ghiaiosa e poi asfaltata aperta al passaggio di autoveicoli, ma a bassa percorrenza (Foto 31).
Il percorso termina su via Udine per poi tornare al Ponte di Ferro austroungarico.